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Platone e la magia

Sullo scorcio del secolo d’oro, all’indomani della guerra nel Peloponneso, la cultura greca inizia a non riconoscersi più nell’unità olimpica d’epoca arcaica. A partire dal V secolo, l’interesse si sposta  verso un progressivo intimismo , la religione diviene fatto privato, si frammenta in una miriade di culti di provenienza greca, romana, indoiranica, egizia, fenicia cui in parte contribuisce la sofistica con il suo ripensamento dei comportamenti etici e civili. Contro questa prospettiva si pone Platone che, pur non negando la possibilità degli effetti della magia, si oppone a chi compie riti sacri al di fuori di quelli concessi dalla legge,  condannando la magia cerimoniale  come contraffazione delle istituzioni religiose dello stato, che invece hanno un carattere pubblico. Nulla vieterà, poi, a quella sorta di trasformazione spirituale, che Platone stesso chiama homoiosis theô , il rendersi simile al divino, di assumere nel tardo neoplaton...

Dominae nocturnae

Mormo, Gello, Carco, Empusa. Sono figure terrificanti appartenenti al genere delle Lamie, spesso evocate assieme ad altre entità femminili oscure quali Gorgo, Acco, Alfitò e Mormolice, protagoniste dei racconti con cui le nutrici erano solite spaventare i bambini. Ma prima di entrare nella tradizione fiabesca greca, e assumere contorni sempre più mostruosi e ripugnanti, la loro origine va ricercata lontano nel tempo, nel mito delle donne serpente e nella demonologia semitica. Discendenza divina Lamia era, almeno in origine, un nome proprio. Di lei si dice fosse  figlia di Poseidone  ( θυγατέρα τῆς Ποσειδῶνος ), la prima donna a cantare gli oracoli . E che la prima Sibilla giunta a Delfi dall’Elicona, dove era stata allevata dalle Muse, fosse sua figlia (Plutarco, De Pythiae oraculis , 9).  Nelle favole e nelle leggende, la figura di Lamia si confonde con altre entità femminili oscure cui spesso si ricorreva per spaventare i bambini: Acco , Alfitò , Gorgo , o G...

Un incantesimo esametrico

Tra i più antichi pitagorici, Empedocle di Agrigento (490-430 ca.) è stato il primo filosofo greco a indagare con maggiore ampiezza la natura in termini scientifici e misurabili, secondo una concezione organica del sapere. Sua è la divisione del mondo in quattro principi, acqua, aria, terra e fuoco, e per questo viene ricordato come “il filosofo degli elementi”. Oltre che uno scienziato, Empedocle è stato anche un poeta immaginifico ed era molto noto nell’antichità per le sue doti di veggente, guaritore e mago. Profeta, guaritore, mago /  Iniziazione pitagorica /  Amore e Discordia / Empedocle mago / Un incantesimo esametrico / Musica come catarsi Profeta, guaritore, mago La fonte principale sulla vita di Empedocle è costituita dalla corposa biografia che Diogene Laerzio gli dedica nel libro VIII delle  Vite dei filosofi  (51-77). Contemporaneo di Protagora e di Socrate, su per giù coetaneo di Euripide, più giovane di qualche anno di Sofocle e di Pericle, Empedocle ...

Lo spettro di Melissa. Un rituale necromantico nelle Storie di Erodoto

Viaggiatore sensibile e colto, osservatore attento e non occasionale, mai banale, Erodoto di Alicarnasso è il padre fondatore della storiografia antica, avendo saputo offrire nei nove libri delle sue istorìai  una lettura dei fatti e delle tradizioni culturali il più possibile aderente alla realtà. Erodoto non inventa, conserva: curiosità, aneddoti, novelle, dicerie e altro materiale che altrimenti non sarebbe mai giunto fino a noi, con atteggiamento aperto e curioso, seppure critico, ripromettendosi di ricostruire attraverso il visto , prima che con il sentito dire , le ragioni di tanti accadimenti. L’eco dell’ignoto Nelle pagine erodotee, scritte con semplicità e chiarezza in dialetto ionico, ricche di fatti, motivi, eventi che vanno a ritroso nel tempo, riecheggiano voci di vite lontane , affinché gli avvenimenti umani con il tempo non si dissolvano nell’oblio e le imprese grandi e meravigliose, compiute tanto dai Greci che dai Barbari, non rimangano senza gloria ( Proemio ). O...

La verga d’oro di Hermes e altri racconti

Messaggero di Zeus e degli dei, guida delle anime, abile nei commerci e nella dialettica, furtivo e ingannevole, giovane, malizioso e allegro, guardiano e protettore, inventore della musica e della produzione del fuoco, custode della memoria, profetico, notturno, signore dei sogni, Hermes è la figura divina della contiguità dell’universo. Partecipe di una doppia natura, celeste e titanica, è l’unico tra gli Olimpi, insieme solo a Zeus e Demetra, a ricevere l’attributo di “ctonio”, infero, sotterraneo. La velocità è la sua cifra stilistica: rapido nelle decisioni e negli spostamenti, abile nell’allestire sotterfugi e paziente nell’adattarsi alle avversità. Dio della mediazione e del passaggio, compreso quello dalla veglia al sonno e, per ultimo, dalla vita alla morte. Un giovane dio dai giovani poteri /  Il tema del doppio e altre curiosità /  Il dio dei quattro elementi /  I misteri di Demetra /  Natura ermetica della musica /  Parola, canto e memoria /...

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