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Visualizzazione dei post da febbraio, 2017

Vademecum degli Orixas

Religione sincretica di derivazione africana, f ino agli anni Sessanta del secolo scorso il candomblè era praticato in prevalenza dai discendenti degli ex schiavi neri affrancati, per poi ampliare la sua notorietà e incrementare le adesioni a seguito di una “riscoperta”, anche colta, delle componenti brasiliane del giovane e multietnico paese. Roger Bastide (1898-1974) l’aveva chiamata “ricostruzione dello  spazio del nero”. Il candomblè e altre religioni afroamericane, santeria, vodou, umbanda e così via, sono oggi molto partecipate e ben inserite nel “mercato magico” soprattutto per la diffusione delle pratiche oracolari, a cui ci si rivolge per qualsiasi occasione della vita quotidiana. Festa di Yemanja, Salvador, Brasile 1947, via  pierreverger.org Religione degli Orixas Il candomblè affonda le sue radici nella  tradizione yoruba , Euè Fon e di altre etnie bantu che insieme diedero origine a un movimento .  Gli Orixas (Orishas), i numerosissimi esseri extr...

Nocte volant. Le streghe secondo Ovidio

Sunt avidae volucres... Vi sono uccelli ingordi, certi uccelli notturni simili al gufo o al barbagianni, chiamati striges a stridendo , da quel verso stridulo che emettono di notte. La credenza che vuole la strix simile alla lamia di cui parla Orazio ( Ars Poetica , v. 338) ha rivestito questi uccelli di una funesta e longeva popolarità. Uno stralcio da Ovidii Opera , vol. 2, G5r harpies ( striges ), 1477. Le annotazioni a lato sono di Oswald von Eck e sono datate tra la prima metà del 1540 e il febbraio dell'anno successivo. Via Special Collection University of Leeds Library Ovidio, Fasti , VI, vv. 131-40: grande caput, stantes oculi, rostra apta rapinis; canities pennis, unguibus hamus inest; nocte volant puerosque petunt nutricis egentes , et vitiant cunis corpora rapta suis; Il loro nome è “streghe” Hanno un gran capo, occhi immobili, rostro rapace, penne bianche e artigli uncinati. Volano di notte e se trovano un bambino lasciato incustodito dalla nutrice si acco...

Liberaci dal male. Funzione apotropaica del demone Pazuzu

Demone dall’aspetto feroce, Pazuzu compare diffusamente sugli amuleti protettivi nella Mesopotamia del I millennio . Forza devastante che minaccia la natura, il bestiame e l’uomo, egli ha però, secondo il principio dell’ ambiguità della magia, anche il potere di sconfiggere gli altri demoni , cosa che assicura la sua funzionalità come amuleto protettivo, senza che quel potere distruttivo si abbatta su colui che intende proteggere. Retro della statuetta in bronzo conservata al Louvre , l’iscrizione reca una formula di incantesimo di tipo “standard A” (cfr. infra ). L’attitudine aggressiva di Pazuzu è splendidamente confermata dalle sue rappresentazioni . Il volto e l’espressione sono un misto di elementi terio e antropomorfi: la testa ha una peculiare forma rettangolare, mascelle canine, corna caprine, una bocca aperta a mostrare la larga lingua e occhi tondi al di sotto di due sottili sopracciglia.  Altre caratteristiche sono la barba umana tagliata orizzontalmente, orecc...

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