Passa ai contenuti principali

Post

Il tempio del Sole e gli arcani sacrifici

Vario Avito Bassiano, conosciuto come Elagabalo, o Eliogabalo, nasce a Emesa, in Siria, tra il 14 marzo 203 e il 13 marzo 204. Penultimo rappresentante della dinastia dei Severi, è stato imperatore dal 218 al 222, quando, appena diciottenne, venne trucidato dai pretoriani insieme a tutti i suoi accoliti: tre anni, nove mesi e quattro giorni di un regno segnato da efferatezze, bizzarrie e perversioni non solo nell’ambito della sfera privata, ma anche religiosa, dal momento che il sovrano provò a introdurre a Roma il culto unico del dio solare del quale si era consacrato sacerdote e nel quale volle identificarsi, finendo con il relegare in secondo piano gli stessi dei del pantheon romano. Una impietas che gli si rivelò fatale e che lo ha condannato a una spietata  damnatio memoriae .  Lawrence Alma-Tadema, Le rose di Eliogabalo , 1888, dettaglio (via Wiki Commons ) Fabulae de luxuria eius / Le scandalose principesse siriache / Omina imperii , presagi funesti / Il tempio del S

Gli dei degli oggetti

Non diremo che Italo Calvino era politeista. Era uno scrittore profondamente laico, sebbene, nelle  Lezioni americane  ( Rapidità ), ammetta di tributare «un culto speciale» a Hermes-Mercurio, dio della comunicazione e della mediazione, sotto il nome di Thoth inventore della scrittura. Calvino non era politeista, almeno non in senso propriamente “religioso”. E tuttavia, i mondi — e le città — di cui scrive, fondati su “connessioni invisibili” dove regna la dispersione, sono spesso popolati da divinità poliadi che richiamano il pantheon greco-romano. O come gli “dei degli oggetti” a cui rende omaggio il signor Palomar nel suo personalissimo pantheon domestico, piccoli dei nascosti nelle cose e nelle stratificazioni della coscienza.  Man Ray, Venus Total Eclipse , 1934 (via Google Arts & Culture )  Un culto speciale a Mercurio Ecco, per esteso, cosa scrive Calvino nella sua seconda Lezione americana : Ma tutti i temi che ho trattato questa sera [...] possono essere unificati in quant

Esoterismo e occultismo. Dalle parole alle idee

Sfuggenti a ogni tentativo di definizione, circondati da sospetto e incertezza, i termini “esoterismo” e “occultismo” sono spesso utilizzati impropriamente e in maniera interscambiabile. Al di là delle dispute ideologiche e delle polemiche, per una maggiore comprensione e per dissipare gli equivoci etimologici e filosofici che le circondano, è utile tracciare una breve storia di queste parole, a lungo relegate e smarrite nell’opaco territorio dell’ignoto e del “misterioso”, distinguendo l’arbitrario e il luogo comune, allo scopo di ristabilire i giusti termini nell’appropriato contesto culturale, storico e religioso. Sebastian Stoskopff, Grande Vanité , via Wiki Commons Con l’aggettivo “essoterico” ( ἐξωτερικός ), Aristotele nella Politica (composta attorno al 348 a.C.) designa i dialoghi pubblici , letteralmente “esterni”, cioè popolari, accessibili alla comprensione ( ἐν τοῖς ἐξωτερικοῖς λόγοις , 1323a, 20), anche se non è chiaro se si riferisca ai propri discorsi o a quelli di qua

In deorum Matrem. Inno alla Madre degli dei

Il breve regno di Flavio Claudio Giuliano (361-363) si situa proprio al centro dell’ultima fase della civiltà ellenistico-romana che chiamiamo la tarda antichità. Figlio del tetrarca Costanzo I e nipote di Costantino, di cui il padre era fratellastro, fu detto “l’Apostata” perché rinnegò con forza un cristianesimo che gli fu imposto dalla tradizione familiare, pur non avendovi mai aderito. Ma il suo tentativo appassionato di decristianizzare l’imperò, a circa cinquant’anni dalla conversione di Costantino, ha incontrato la resistenza passiva degli stessi “pagani”, per lo più indifferenti al suo approccio filosofico e moralizzante fino al rigorismo, al suo disegno politico estremo di mettere in atto una sorta di “neopaganesimo” sincretico che superasse entrambe le religioni, popolato da dei e miti di cui si cominciava a perdere la memoria. Oltre a diversi discorsi, opuscoli, lettere e trattati, fu autore di due inni in prosa, Alla Madre degli dei e A Helios re , vere e proprie o

Articoli correlati