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Visualizzazione dei post da aprile, 2019

Mitologia del serpente

Grazia sinuosa e colori brillanti, emblema di longevità, eternità e conoscenza – «il più sapiente del creato» ( Genesi 3,1) –, abile e persuasivo, prismatico, ipnotico. Tra tutti gli esseri che nell’immaginario mitico hanno rappresentato o sono stati soggetti a trasformazioni , il serpente è quello che per eccellenza incarna l’idea, ambigua, inafferrabile della metamorfosi. Forse per la molteplicità dei suoi attributi e delle sue forme, ha svolto nelle varie tradizioni i ruoli più diversi. In virtù della sua sapienza, ha insegnato le arti e le tecniche utiali all’umanità; nell’Eden è il tentatore astuto e mellifluo, accanto ad Asclepio e Hygeia è simbolo della benefica ed efficace azione del dio oppure, identificato nella sua “legittima progenie” (draghi e dragoni), eternamente maledetto come la personificazione del male. Simbolo per i bramini del tempo infinito che abbraccia l’universo, lo vediamo giacere quieto presso le radici dell’albero cosmico Yggdrasill nella mitologia norrena,

L’Asklepieion di Corinto

Alla luce della documentazione raccolta, il quadro della diffusione del culto di Asclepio nel Peloponneso è piuttosto sfumato e complesso. Gli Asklepieia popolano in numero straordinario non solo il mondo periferico (Pergamo), ma anche le terre barbariche ellenizzate a partire dalla stessa Roma, che possono senz’altro considerarsi emanazioni della prestigiosa fondazione epidauria. Qui il nesso mitico tra Asclepio e Apollo viene costantemente ribadito, sia nell’architettura dei santuari sia sul piano cultuale. La funzione che Apollo svolge per l’ingresso del dio medico nelle varie città è confermata sia dalla documentazione letteraria che dall’archeologia: uno dei casi più significativi è quello di Corinto , sede di un santaurio del dio tra i più rilevanti della regione. A Corinto, sotto il tempio di Asclepio, già nel V secolo aev esisteva un santuario arcaico ad Apollo che spiega come Asclepio abbia potuto sostituirsi senza trauma al padre (leggi anche  Asclepio, il momento aten

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