L’ immaginario che riguarda l’aldilà , in Egitto, non muta sostanzialmente dal Nuovo Regno fino all’età ellenistica (annessione all’impero di Alessandro, 332 aev) e poi romana, con qualche assimilazione più tarda di simboli e raffigurazioni di provenienza soprattutto greca che, in ogni caso, non sembra modificare il significato delle immagini. Il Libro dei Morti e gli altri testi funerari continuano a essere deposti nelle tombe accanto ai defunti e raccontano di un paese sotterraneo, attraversato da strade e canali, interrotto da porte che il morto deve attraversare e popolato da terrificanti spiriti guardiani che possono essere placati solo se si conoscono le giuste formule . Mano in legno lavorato e dipinto policromo, da una statua funeraria, Terzo periodo intermedio ( 1069-747 aev ca.). Le statue funerarie erano considerate le immagini del ka e spesso si presentavano con le braccia e le mani distese nell’atto di respingere magicamente gli spaventosi spiriti del
Miscellanea di storia delle religioni, politeismi, magia