Le statue greche erano spesso considerate gli equivalenti magici del soggetto che rappresentavano, o almeno una sorta di contenitore materiale delle loro anime e personalità, e di conseguenza erano ritenute dotate di una vita propria del tutto simile per caratteristiche a quella umana: potevano parlare ed esprimere sentimenti, muoversi, ascoltare, determinare eventi e persino fare l’amore. Statua di Apollo attribuita a Prassitele, 350 aev ca., Cleveland Museum of Art, via Dan Diffendale on Flickr Dedalo il primo architetto Dedalo era considerato un artigiano abile a tal punto da riuscire a creare statue che si muovevano e parlavano : queste statue, se non sono legate, prendono la fuga e se la svignano, se invece sono legate, restano ferme (Platone, Menone , 97d). Discendente, secondo alcune fonti, dell’antico re attico Cecrope, fu esiliato da Atene per aver ucciso il nipote Talo e trovò rifugio a Creta, dove costruì per Minosse il mitico Labirinto . Secondo Diodoro ( li
Miscellanea di storia delle religioni, politeismi, magia