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Visualizzazione dei post da 2023

Sotto il segno del fuoco. Un inno stoico a Zeus

Non solo l’epica e la poesia, ma anche la letteratura filosofica, in età ellenistica, è fonte di inni e preghiere alle divinità del pantheon. Prima tra tutte il sommo Zeus, padre universale, signore dell’Olimpo, signore del fuoco, cui è rivolta questa appassionata supplica di Cleante di Asso, vissuto circa fra il 331 e il 233/2 aev, successore di Zenone nella direzione della scuola stoica di Atene: unica, tra le molte opere composte dai filosofi della Stoa poikile (il “Portico”) di cui non restano che testimonianze indirette o pochi frammenti, a essere giunta fino a noi in forma integrale (qui proposto con testo greco e traduzione). Cleante e il divino A differenza di Zenone di Cizio (333-262 aev), che lo scelse come suo successore, Cleante era dotato di una particolare attitudine alla sensibilità artistica e alla forma poetica, che egli con grande originalità e fantasia ha coniugato con la norma etica dando corpo a una filosofia dal forte accento religioso . Cleante visse a lungo...

Il sepolcro delle vergini iperboree

Nell’immaginario collettivo greco, fin dalla remota antichità, devono aver suscitato grande impressione le delegazioni che gli Iperborei, misterioso popolo dell’estremo Nord che si dice appartenesse al dio Apollo, inviavano presso l’isola di Delo con l’incarico di recare doni e offerte al santuario di Apollo e Artemide, tanto che la loro memoria sopravvisse per molti secoli. Queste ambascerie, che giungevano da tanto lontano, erano composte da due a quattro fanciulle e cinque uomini di scorta. Alcune di loro morirono e  furono sepolte a Delo  e le loro tombe, poste all’interno del santuario, erano divenute a loro volta luogo di culto e venerazione. Un popolo fatato / Le ambascerie iperboree / Le sacre offerte / Nelle doglie del parto: Iperoche e Laodice / Ilizia, colei che giunge / Artemide soccorritrice / Un’ode, un cantore, un profeta: Opi ed Ecaerge  / Il viaggio nell’aldilà / Due culti diversi Un popolo fatato Gli Iperborei sono un popolo leggendario e ...

Corpi astrali, o Doppelgänger

L’ascesa dello spiritismo, alla fine del XIX secolo, ha contribuito a cambiare la percezione dell’aldilà e a rendere possibile una nuova modalità di  comunicare con i defunti . Basandosi su questo presupposto spiritualista, l’eminente teorica della Società Teosofica, Helena Petrovna Blavatsky (1831-1891), riteneva che gli spiriti dei morti, diversamente dall’anima, fossero una componente separata ma connessa del corpo fisico, e in quanto tali separabili dai corpi anche  prima  della morte. Proiezioni astrali / L’ombra mutaforma / Il sogno / L’Ego / L’impatto telepatico / La mente duplice / Cattivi pensieri Proiezioni astrali La separazione del corpo astrale prima della morte è nota come proiezione astrale  e consiste nel liberare il “doppio” dalla sua guaina fisica, consentendo all’individuo di viaggiare nello spazio e nel tempo .  Negli ambienti esoterici, la proiezione astrale era ritenuta l’apice della magia e un obiettivo molto...

La fine di un mondo. Ultimi tentativi di restaurazione pagana a Roma

Dai tempi della battaglia di Azio (31 a.C.), la curia del Senato romano ospitava la statua della Vittoria e un altare su cui ogni senatore, entrando, gettava granelli d’incenso. Segno visibile della protezione accordata dagli dei all’impero di Roma, tendendo le palme verso l’ara della Vittoria, all’inizio di ogni anno, i senatori rinnovavano il loro patto di fedeltà al principe. Con la cristianizzazione dei vertici imperiali, anche i simboli della religione tradizionale iniziano a correre seri pericoli: nel 357 Costanzo II, in occasione del suo primo viaggio nell’Urbe (la sede dell’imperatore era stata spostata a Milano), dà ordine di rimuovere l’altare, poi ripristinato dopo la sua partenza. Attorno a questo antico monumento, voluto da Augusto e assurto a simbolo della passata grandezza, nel 384 si svolge l’ultima battaglia ideale del paganesimo: a soli settant’anni dal cosiddetto editto di Milano, vale a dire dalla sanzione della libertà di culto per tutti, l’impero cristiano riduce ...

La dottrina di Acheronte. Come trasformarsi in divinità

Le leggende sulla tradizione etrusca attribuivano la composizione delle “scritture” religiose a due personaggi del tempo remoto, un uomo e una donna, Tagete e Vegoie (o Begoe, Bigois): quest’ultima, una ninfa, scrisse l’ ars fulguriatorum , mentre il primo, dall’aspetto di un bambino con la saggezza di un vecchio, avrebbe rivelato la haruspicinae disciplina e insegnato discipulina haruspicii ai dodici popoli dell’Etruria; a lui sono attribuiti i libri fatales e gli Acherontici , dove erano descritte le pratiche magiche per ottenere la deificazione. Etrusca disciplina / Contro la brevità della vita / Un culto ad Acheronte / O profondi templi acherontei / Le sconfinate distese d’Acheronte / Charu, Tuchulcha, Vanth e altri demoni / L’inferno è donna Etrusca disciplina Dell’origine dell’aruspicina parla ampiamente Cicerone ricordando che il popolo romano è fortemente legato alla divinazione ed è ricorso a molti generi di pratiche sia pubbliche sia private nel corso de...

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