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Visualizzazione dei post da luglio, 2023

Il ritorno degli dei. Bronzi e marmi dal santuario di San Casciano dei Bagni

Dal 23 giugno al 25 luglio 2023, e dal 2 settembre fino al 29 ottobre, presso il Palazzo del Quirinale a Roma, è stata ospitata la mostra “Gli Dei ritornano”, che ha presentato al pubblico i bronzi (24 in tutto, alcuni ancora in fase di restauro) rinvenuti nella campagna di scavi del 2022 presso il santuario etrusco-romano di San Casciano dei Bagni, nel territorio di Chiusi in Toscana. Il prezioso  ritrovamento è stato premiato con l’International Archaeological Discovery Award “Khaled al-Asaad”, il riconoscimento mondiale per l’archeologia per la prima volta assegnato all’Italia. (Il premio è consegnato nell’ambito della XXV Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico , Paestum, 2-5 novembre 2023.) Una spirale di spazio e di tempo Il territorio di San Casciano dei Bagni, nell’attuale provincia di Siena, si trova lungo la via che dall’antica città-stato etrusca di Chiusi si dirigeva verso il mare e la città di Vulci.  In questa valle si succedono oltre quaranta sorgenti d...

Una canzone per Legba

Gli spiriti del vodou sono numerosissimi, ogni tentativo di inventariarli in maniera esaustiva risulterebbe incompleto. Il pantheon haitiano è in continua espansione e cambiamento, e persino gli hougan , gli operatori rituali, incontrano qualche difficoltà nel collocare ciascun lwa (loa, spirito) nel rispettivo rito, poiché alcuni di essi possono appartenere anche a categorie diverse. Nel vodou i lwa sono divisi in due gruppi principali, i Rada e i Petro . Il rito Rada, il cui nome deriva da Arada o Allada, una città del Dahomey (Benin), è il filone più diffuso, osservato anche ad Haiti, e include il culto dei maggiori spiriti protettivi e guardiani. I lwa  sono stati creati dal dio supremo che vive lontano dalle preoccupazioni degli uomini, affinché fossero i mediatori tra i due mondi. I principali lwa sono di origine africana: Dangbala Wèdo, Ayida Wèdo, Legba, Èzili Freda Dawonmen, Ayizan, Loko, Agwe Tawoyo, Agasou, Zaka o Azaka, Ogou, Hevieso, Chango e così via, i maggior...

Simbologia del numero sette

L’uso simbolico del numero sette era diffuso in varie culture dell’antichità ed è con ogni probabilità collegato alla nozione dei sette pianeti , se non addirittura anteriore ad essa. Quella dei sette pianeti fu una scoperta mesopotamica, datata per diversi motivi (sebbene non su prove dirette) al secondo millennio e certamente anteriore al 612 a.C., anno della distruzione di Ninive, e raggiunse il mondo greco nel VI secolo a.C. Ma non è scontato che l’emergere della formula dei sette pianeti abbia dato origine al simbolismo del numero sette, o non piuttosto viceversa. Le sette stelle erranti / L’altalena d’oro nel cielo / Sette è il tutto / L’oracolo di Apollo Le sette stelle erranti L’intuizione, non banale, che esistano sette pianeti (e non otto) era innanzi tutto basata sull’osservazione che la stella del mattino e la stella della sera sono di fatto la stessa cosa, cioè il pianeta Venere, e che il gruppo di astri include sia i pianeti sia il sole e la luna, i quali non brilla...

Medea gelosa, Medea in lutto

L’esule, la straniera, la vendicatrice, la ribelle, l’assassina. Definita straordinariamente intelligente da Euripide, che le dedica l’omonima tragedia andata in scena per la prima volta alle Grandi Dionisie ateniesi nel 431 a.C., Medea compie l’azione orribile che nessuna donna oserebbe anche solo immaginare: uccide i suoi stessi figli per punire il tradimento dell’uomo con cui li ha avuti, il principe Giasone, privandolo della progenie, di una sua proprietà, una sua estensione. La tragedia accoglie, codifica e restituisce agli spettatori i limiti entro cui si è consentito che si muova l’agire umano, mai al di sopra né al di sotto di quello che gli dei hanno stabilito per i mortali. Medea l’avvelenatrice, la strega , l’“altra”, violenta e disturbante, si spinge fino ad annientare quella maternità che era il solo ambito in cui potesse ancora esercitare un diritto, consegnandola per sempre alle ombre di una dannazione disperata. «Medea dalle belle caviglie, domata dall’aurea Afrodite». ...

Le ancelle d’oro di Efesto

Ogni forma artistica, come mezzo di approccio e  comunicazione con il divino  e il soprannaturale, riceve le sollecitazioni del pensiero religioso e filosofico di cui fa parte. Analogamente alla documentazione letteraria, le opere d’arte offrono  una visione multiforme  rispetto all’evolversi del pensiero greco, fino alla profonda crisi religiosa   del V secolo dovuta al conflitto tra le fitte trame del mito e un nuovo sapere, che portò a rappresentare la divinità in maniera radicalmente  diversa da quella tradizionale. Parliamo di: arte, scultura, prodigi, Dedalo, il Minotauro L’immagine vivente del dio La linea cronologica di sviluppo dell’arte figurativa greca si svolge attraverso una progressiva articolazione dei modelli del reale : da una compenetrazione del mondo umano e divino nel VI secolo aev alla comparsa, tra la fine del VI e l’inizio del V secolo, di  statue mosse e viventi .  L’affermarsi del pensiero razionalistico nel V secolo...

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