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Una canzone per Legba

Gli spiriti vodou sono numerosissimi ed ogni tentativo di inventario esaustivo risulterebbe incompleto. Il pantheon haitiano è in continuo cambiamento ed espansione e persino gli hougan, gli operatori rituali, incontrano qualche difficoltà nel collocare ciascun lwa (loa, spirito) nel rispettivo rito, poiché alcuni di essi possono appartenere anche a categorie diverse.

Papa Legba, via Villains Wiki

Nel vodou i lwa sono divisi in due gruppi principali, i Rada e i Petro. Il rito Rada, il cui nome deriva da Arada o Allada, una città del Dahomey (Benin), è il filone più diffuso, osservato anche ad Haiti, e include il culto dei maggiori spiriti protettivi e guardiani.

I lwa sono stati creati dal dio supremo che vive lontano dalle preoccupazioni degli uomini, affinché fossero i mediatori tra i due mondi. I principali lwa sono di origine africana: Dangbala Wèdo, Ayida Wèdo, Legba, Èzili Freda Dawonmen, Ayizan, Loko, Agwe Tawoyo, Agasou, Zaka o Azaka, Ogou, Hevieso, Chango e così via, i maggiori dei quali sono ritenuti avere grandi poteri. 

Tra questi, si distingue un gruppo di tre lwa, chiamato “la triade”, che comprende Dangbala Wèdo, la sua sposa, Ayida Wèdo, e Legba.

Padre, madre, figlio

Dangbala Wèdo (dan, serpente, gbe, vita), percepito come la personificazione del dio supremo, il “faro” del vodou in generale e del rito Rada in particolare. Dio della salute, della guerra e del commercio, dell'agricoltura e della fertilità, è stato lui a portare la “rivelazione” agli antenati africani, nel Dahomey. 

Dangbala Wèdo, simbolizzato da un serpente, è il creatore di tutto ciò che esiste (oggi assimilato al Dio cristiano creatore dell’universo) e presiede ai poteri celesti; sul suo altare (bagi) vengono posti un uovo e un serpente in ferro battuto. Per queste sue caratteristiche è chiamato Gran-Mèt, gran maestro. Dangbala è anche il dio della primavera e dei fiumi ed è ritenuto abitare nelle acque che scorrono controcorrente – in questo caso il suo appellativo è Mèt-Dlo, signore delle acque; è identificato con l’arcobaleno.

Come il suo sposo, Ayida Wèdo è associata all’arcobaleno e all’acqua fresca ed è identificata con la luna. Presso alcune etnie africane è chiamata Mawu, mentre ad Haiti prende il nome di Èzili oppure è sincretizzata con la cattolica Maria. Fonte di benessere e salute, anche lei come Dangbala viene raffigurata con un serpente e il suo elemento è l’argento.

È però Legba a rivestire un ruolo cruciale nel vodou: egli rappresenta il sole che illumina il mondo e senza di lui nessuna attività sarebbe possibile. Identificato con il Gesù cristiano (per il suo essere “figlio” in una trinità celeste), è considerato il più importante e il più potente degli spiriti, mediatore tra il Gran-Mèt e gli altri lwa

Egli è in grado di aprire la via mistica agli spiriti che vogliono manifestarsi sul piano umano, detiene le chiavi del poto-mitan – la strada principale – e per questo tutte le cerimonie vodou si aprono e si chiudono con saluti e offerte dedicate a lui.

L’intervento di Legba è fondamentale per la venuta degli altri spiriti, è lui ad aprire loro i cancelli e tutti, dagli operatori rituali ai partecipanti, devono chiedere e ricevere il suo permesso affinché un altro lwa scenda a possederli. La sua canzone-preghiera introduttiva è:

Ago-e! Atibon Legba, louvri bayè
Atibon Legba, apri le porte

pou mwen!
rispondimi

Papa Legba, louvri bayè pou mwen

Padre Legba, apri le porte per me

pou mwen pase.
così che io possa atraversarle

Lò ma tounen, ma salye lwa yo!
Quando tornerò onorerò i lwa

Vodou Legba, louvri bayè pou mwen
Vodou Legba, apri le porte per me

pou mwen antre
così che io possa entrare

Lò ma tounen, ma remèsye lwa yo
Quando tornerò ringrazierò i lwa

Abobo!

Amen

Cerimonia di guarigione durante la quale la malattia che affligge il paziente viene deviata verso il pollo, che poi verrà offerto a Legba, Benin, fotografia di H.V. Meyerowitz (19--), via Wellcome collection

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A. Louis, Voodoo in Haiti: Catholicism, Protestantism and a Model of Effective Ministry in the Context of Voodoo in Haiti, Tate Publishing, 2007, pp. 82 ss.

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