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Frammenti orfici

Orfeo, meraviglioso cantore e suonatore di lira, ispirato alle verità misteriche della dimensione divina, con il suo magico canto era capace di compiere ogni prodigio, placare gli dei, ammansire le fiere selvagge, muovere alberi e pietre. Tradizione vuole che ebbe i suoi natali a Lebetra, in Tracia, undici generazioni prima dei fatti di Troia (1184 aev). Figlio della musa Calliope e del re tracio Eagro (forse un antico dio-fiume), oppure figlio dello stesso Apollo, fu tra i protagonisti della spedizione degli Argonauti guidati da Giasone, ma la sua fama è diventata immortale per aver intrapreso, da solo, il pericoloso viaggio negli inferi alla ricerca della sposa Euridice.  Igor  Mitoraj (1944-2014) ( Mutual Art ) La magica voce di Orfeo / Sacerdote e teurgo / Teogonia misterica / In principio era la Notte / Discesa agli inferi La tradizione orfica è una delle forme più antiche della religione greca. A tale tradizione  fanno riferimento i cosiddetti “poemi orfici”, testi di varie

Breve storia dell’estasi

Diversamente dal significato che la parola inizia ad assumere nel Nuovo Testamento, cioè quello di una trance mistica di profonda unione e conoscenza del divino, nel mondo greco, dai testi medici e botanici fino al neoplatonismo passando per l’astrologia, l’estasi ha per lo più una connotazione negativa, o quanto meno neutra, accentrando una varietà di accezioni. Letteralmente è uno spostamento, una deviazione, sia fisica o meccanica sia morale, uno spaesamento che turba il regolare equilibrio delle cose e che può indurre alla follia, un allontanamento da sé stessi. Non si riscontra, insomma, nulla di divino nella condizione di “star fuori di sé”, semmai un qualcosa di oscuro, capace di infrangere l’equilibrio proprio dell’ideale antico. Fino a Giuliano, l’ultimo imperatore pagano, convinto che, come gli dei possano rendersi manifesti all’uomo attraverso i miracoli, così l’uomo può avvicinarsi a loro attraverso l’estasi e la preghiera. Regalandoci così il racconto di una luminosa visio

Khnum demiurgo e guaritore

Divinità creatrice di aspetto antropomorfo, con il corpo umano e la testa di ariete dalle corna piatte, indossa una corona bianca ed in mano reca lo scettro e l’ankh, emblema della vita. Dio molto antico, probabilmente di origine predinastica, è menzionato insieme ad altre divinità primordiali negli incantesimi contenuti nei testi delle Piramidi risalenti al faraone Unis, ultimo sovrano della V dinastia (2353-2323 a.C.) [1] . Primo membro della triade di Elefantina, isola sul Nilo centro del culto originario di Khnum, insieme alla sua controparte femminile Sothis e Anuqet, dea della nascita [2] , Khnum è il dio della fonte del Nilo celeste ed ha la stessa origine di Osiride e Ptah [3] : dall’isola di Elefantina, il dio governava la regione della prima cataratta e controllava le caverne da cui scaturiva Hapi, il Nilo inondante. Statua in bronzo di Khnum con la testa di ariete, sul capo una corona sormontata da un disco ( The Walters Art Museum ) Nel suo ruolo di creatore degli uomini e

Struttura del reale e gerarchie divine nella Teologia platonica di Proclo

Massimo rappresentante del tardo neoplatonismo, il più illustre filosofo della Scuola di Atene, Proclo di Costantinopoli (410-485) è stato tra le ultime e più rilevanti voci della filosofia pagana della tardoantichità. Con l’obiettivo di dare forma sistematica alla dottrina di Platone, circa mille anni dopo il maestro, Proclo dà vita a una poderosa rielaborazione allegorica e metafisica della tradizione religiosa greca, che, in un’epoca di profonde incertezze spirituali e politiche di fronte al dilagare della teologia cristiana, sentiva la nacessità di autoaffermarsi. Il risultato, grazie anche alla contaminazione tra filosofia e magia rituale, è una visione del mondo in chiave mistica e teologica dove il Tutto è completamente divinizzato, a partire dall’Uno assoluto e trascendente fino all’ultimo piano della realtà, quello materiale, in cui viviamo. I vari ordinamenti divini che si snodano lungo questa spirale discendente, mano a mano che si procede verso il cosmo sensibile, sono p

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