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Lo spettro di Melissa. Un rituale necromantico nelle Storie di Erodoto

Viaggiatore sensibile e colto, osservatore attento e non occasionale, mai banale, Erodoto di Alicarnasso è il padre fondatore della storiografia antica, avendo saputo offrire nei nove libri delle sue istorìai  una lettura dei fatti e delle tradizioni culturali il più possibile aderente alla realtà. Erodoto non inventa, conserva: curiosità, aneddoti, novelle, dicerie e altro materiale che altrimenti non sarebbe mai giunto fino a noi, con atteggiamento aperto e curioso, seppure critico, ripromettendosi di ricostruire attraverso il visto , prima che con il sentito dire , le ragioni di tanti accadimenti. L’eco dell’ignoto Nelle pagine erodotee, scritte con semplicità e chiarezza in dialetto ionico, ricche di fatti, motivi, eventi che vanno a ritroso nel tempo, riecheggiano voci di vite lontane , affinché gli avvenimenti umani con il tempo non si dissolvano nell’oblio e le imprese grandi e meravigliose, compiute tanto dai Greci che dai Barbari, non rimangano senza gloria ( Proemio ). O...

La verga d’oro di Hermes e altri racconti

Messaggero di Zeus e degli dei, guida delle anime, abile nei commerci e nella dialettica, furtivo e ingannevole, giovane, malizioso e allegro, guardiano e protettore, inventore della musica e della produzione del fuoco, custode della memoria, profetico, notturno, signore dei sogni, Hermes è la figura divina della contiguità dell’universo. Partecipa di una doppia natura, celeste e titanica, ed è l’unico tra gli Olimpi, insieme solo a Zeus e Demetra, a ricevere l’attributo di “ctonio”, infero, sotterraneo. La velocità è la sua cifra stilistica: rapido nelle decisioni e negli spostamenti, abile nell’allestire sotterfugi e paziente nell’adattarsi alle avversità. Dio della mediazione e del passaggio, compreso quello dalla veglia al sonno e, per ultimo, dalla vita alla morte. Un giovane dio dai giovani poteri /  Il tema del doppio e altre curiosità /  Il dio dei quattro elementi /  I misteri di Demetra /  Natura ermetica della musica /  Parola, canto e memoria ...

Venere, Vesta, Minerva. Tre dee per un carme

Oltre alla traduzione del Viaggio sentimentale di Laurence Sterne, alla volgarizzazione del poemetto di Callimaco La Chioma di Berenice già tradotto da Catullo, alcune opere teatrali ( Tieste ,  Aiace , Ricciarda )   e molte prose critiche e politiche, Ugo Foscolo ha lasciato poche liriche, tra cui  I sepolcri , pubblicati nel 1807, il romanzo epistolare Ultime lettere di Jacopo Ortis e i frammenti delle Grazie , un carme filosofico-teologico composto da tre inni ( Venere , Vesta , Pallade ), una celebrazione dell’arte e dell’armonia cui il poeta ha voluto attribuire un carattere fortemente rituale.   Reliquie foscoliane /  «L’anima mia ed il mio spirito ti cercheranno per sempre» /  Istruire dilettando /  Una cerimonia in azione /  Venere, la bellezza dell’Universo /  Vesta, custode del fuoco eterno /  Pallade, dea delle arti Il 6 febbraio 1778 nasceva a Zante (l’isola greca Zacinto) Ugo Foscolo. Dopo una vita in e...