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American Satan’s History

Il diavolo? È vivo e sta bene. Sembra una provocazione ma non lo è: è storia. Esattamente quella del Satanismo contemporaneo americano, che negli ultimi mesi ha risvegliato un interesse meritato da una decennale tradizione.

Baphomet svelato

Alla mezzanotte di un sabato di fine luglio è stata inaugurata a Detroit una statua di Baphomet – termine dall’origine incerta con cui si indicava l’oscuro dio dalle lunghe corna caprine di cui si parla nel processo ai Templari; circa in 700 hanno assistito “alla cerimonia satanista pubblica più grande della storia”, secondo l’organizzatore Jex Blackmore di The Satanic Temple (TST, Tempio di Satana). Leggi anche: Welcome to Arkansas. Su un impegnativo caso di pluralismo religioso

Ed è stata l’occasione per il Time di ripercorrere in un recente articolo l’evoluzione del Satanismo a stelle e strisce dagli ‘anni d’oro’ del revival occultistico degli anni ’60.

L'attrice Jayne Mansfield in visita ad Anton La Vey nella sua casa di San Francisco, via Wiki commons

The Fabulous Sixties

Il Tempio di Satana è una delle molteplici e più recenti derivazioni della Church of Satan, fondata a San Francisco nel 1966 da Anton Szandor La Vey, a cui si deve il primo progetto di Satanismo organizzato in unità locali (chiamate ciascuna ‘grotto’), libero, aperto, riconosciuto e, soprattutto, protetto dalla legge dello Stato. Niente a che fare, però, assicura il Time in un articolo del 1972, con gli spaventosi scenari infernali evocati dalla dottrina cristiana e dall’immaginario popolare. Nella tollerante California delle rivoluzioni lisergico-culturali di quegli anni, il satanismo mondano di La Vey non implicava atti di fede ed era per molti niente più che uno stravagante diversivo. Non ultimo per le stars del cinema: già nel ’59 Kenneth Anger, regista d’avanguardia interessato alle dottrine del celebre esoterista inglese Aleister Crowley, aveva tratteggiato impietosamente gli scandalosi retroscena dell’ambiente hollywoodiano, bonario e perbenista solo in apparenza.

“La Chiesa di La Vey e le sue ramificazioni possono a buon diritto essere considerati l’ala ‘unitariana’ dell’occultismo moderno”, continua il Time riferendosi forse alla negazione dell’essenza divina dell’oggetto del culto (Satana, in questo caso). Dietro un evidente gusto ‘scenico’ nell’organizzazione dei rituali, che richiamavano la più classica ed evocativa letteratura sull’argomento (ce ne era di che sbizzarrirsi: candele, campanelli, calici, elisir, spade, gong, invocazioni, pergamene, paramenti, messe nere, rituali a sfondo sessuale), per i commentatori del magazine americano la magia si risolveva in uno ‘psicodramma’, piuttosto che in una convinzione religiosa effettiva.

Questo non è del tutto vero. Il satanismo della Church of Satan non era solo una trovata pubblicitaria mascherata da blasfema parodia di religione; era sotteso invece un ragionato studio sull’esoterismo, soprattutto delle sue correnti contemporanee, sulla demonologia e sulla cosiddetta magia salomonica, sulla massoneria e sulla magia pratica (Crowley, Elifas Lévi, Paul Jagot, Stanislas de Guaita per citarne alcuni). Ad esempio, il sigillo (la testa di Baphomet iscritta in un pentacolo rovesciato) è dotato di un effettivo potere evocativo: non di una entità demoniaca chiamata ad agire realmente in questo mondo, ma, paradossalmente della filosofia iconoclasta del satanismo laveyano.

Peccati e virtù

Satana (Lucifero portatore di luce, spirito dell’aria, forza della natura, personificazione dell’illuminazione) dunque non è reale, non viene celebrato come un essere sovrannaturale in un ordine teologico che prevede l’esistenza di dèi o demoni che siano, ma un simbolo dell’auto-gratificazione umana, fisica, emotiva e intellettuale che non sia scoraggiata e inibita dalla paura del peccato; rappresenta l’essenza vitale dell’uomo che è considerato un animale come gli altri, a volte migliore, nella maggior parte dei casi peggiore; ma, soprattutto, per La Vey Satana è il migliore alleato che le chiese abbiano mai avuto, perché a lui devono il loro successo e i loro affari. La stupidità, l’auto-inganno e il conformismo sono alcuni tra i peccati capitali.

Ogni uomo, ogni donna è una stella

Per questo, la Chiesa di La Vey è stata considerata una religione del potenziale umano, secondo una categoria nota alla sociologia delle religioni, perché il ‘sé’ è la massima espressione della vita umana ed è sacro: i membri sono incoraggiati a sviluppare le capacità nelle quali possono eccellere ma, al tempo stesso, a riconoscere i propri limiti. Infatti, la più importante festività del ‘calendario satanico’ (oltre al 30 aprile, ‘notte di Valpurga’, Halloween, solstizi ed equinozi di marzo, giugno, settembre e dicembre) è il proprio compleanno.

Lo strumento attraverso cui si mettono in pratica questi principi è la magia, l’arte di modificare la realtà secondo il proprio volere.

Il gruppo di La Vey e i suoi rituali sono persino stati inclusi in un manuale sulle religioni (Religious Requirements and Practices), redatto nel 1978 dall’Esercito americano e spedito a centinaia di cappellani.

Gustave Doré, La caduta di Satana, illustrazione per Paradiso Perduto di John Milton. Via

Il viale del tramonto

Dall’inizio degli anni ’90 la Chiesa di Satana conosce, al pari del suo fondatore (in seguito a problemi di salute morirà nel 1997), un rapido declino. La tengono in vita Blanche Burton, compagna di La Vey, e Peter Gilmore, uno dei suoi più affezionati discepoli. Ulteriori scismi hanno portato la formazione originaria a diluirsi in una serie di gruppi (Temple of Set, First Satanic Church – fondata dalla primogenita Karla La Vey – e altri minori). Ma i tempi richiedono un ulteriore cambiamento.

Meno Lucifero, più politica

Se La Vey non era particolarmente interessato alle battaglie sociali, al contrario il Tempio di Satana, fondato negli ultimi anni a New York da Lucien Greaves e la cui sede principale è a Detroit, è molto attivo in questo campo. Il satanismo professato nel Tempio, spiega Greaves, è un “costrutto narrativo” e Satana, l’angelo ribelle, è il simbolo per eccellenza della rivolta contro un’autorità esercitata in maniera arbitraria.

In nome di questi princìpi sono state promosse diverse campagne; tra le più recenti, quella per la difesa del diritto all’aborto e per una accurata informazione medica, quella contro i maltrattamenti dei bambini nelle scuole, quella a sostegno dei matrimoni omosessuali (celebrati attraverso una Pink Mass, messa rosa), e quella denominata “adotta un’autostrada” (adopt-a-highway) che fa leva sul senso di responsabilità civile e dello spirito di comunità.

C’è da chiedersi se, al di là della simbologia e dei riferimenti, per lo più letterari, si possa ancora parlare di religione. Probabilmente no. Se già per il satanismo filosofico di La Vey Satana è una rappresentazione dietro cui si cela la vera divinità che è l’uomo (“To the Satanist, he is his own God”, P. Gilmore), il Satanic Temple sembra rinunciare anche a quello: ogni riferimento religioso (Baphomet, sigilli, pentacoli) viene svuotato di significato, e si sospetta che l’attivismo in campo sociale nasconda piuttosto, usando le poco lusinghiere parole di Magistra Peggy Nadramia della ‘originale’ Church of Satan, il tentativo di “catturare l’attenzione dei media” attraverso una serie di “bravate politicamente orientate”.

Proprio una di queste vede il TST protagonista, negli ultimi mesi, di una lunga querelle sulla libertà di espressione religiosa che sta impegnando le autorità locali americane di diversi stati.

Tra incudine e martello

Così, mentre questa estate il Tempio di Satana aveva ‘svelato’, tra accese discussioni, una monumentale statua di Baphomet a Detroit (Michigan), più a sud il governatore dell’Arkansas aveva approvato l’erezione su suolo pubblico di una stele con i Dieci comandamenti e respinto quella di una statua al dio-scimmia Hanuman avanzata dalla Universal Society of Hinduism (USOFH). La decisione aveva sollevato polemiche, e il TST, reduce dal recente successo nel Michigan, ha ‘provocatoriamente’ presentato una richiesta analoga alle autorità dell’Arkansas, dalle quali ancora si attende una risposta (leggi anche: Problema di discriminazione o di buon gusto? L’Arkansas respinge una richiesta della Universal Society of Hinduism).

La motivazione di un tale impegno, espressa da Greaves, è questa: “il Tempio di Satana non ha intenzione di imporre la religione negli spazi pubblici ma, nel caso il legislatore decida diversamente, vogliamo assicurarci che venga inclusa nel dibattito anche la nostra visione delle cose”; in caso contrario, si ricorrerà agli avvocati. Continueremo a seguire con curiosità la vicenda.

Altre fonti: Nota sulla Chiesa di Satana di San Francisco (CESNUR)

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