Devoti a Nuestra Señora de la Santa Muerte: il culto di origine messicana sta conoscendo una crescente diffusione anche nel Vecchio Continente. La venerazione dello scheletro velato è il prodotto originalissimo della fusione tra gli dèi aztechi del Mictlan (mondo dei morti), la venerazione dei santi nella Spagna barocca e la magia africana degli schiavi deportati e penetrata nelle radici del giovane continente. Le prime testimonianze provengono dai registri inquisitoriali del 1700.
Che piaccia o meno, a lei nessuno sfugge. I suoi simboli sono una falce per mietere le anime, una clessidra che scandisce il passare del tempo, il mondo nella mano a ricordare il suo potere su di lui e una bilancia perché è giusta ed equa. La morte, nella cultura tradizionale messicana, è oggetto di un culto che sta conquistando molti fedeli anche negli Stati Uniti e in Europa, tanto da suscitare l’interesse del mondo accademico e la preoccupazione delle Chiese.
Le prime testimonianze provengono dai registri inquisitoriali del 1700; le raffigurazioni spaventose della Spietata Mietitrice erano usate dai missionari spagnoli come strumento di evangelizzazione delle culture indigene, le quali ben presto furono costrette ad acquisire la lingua e i simboli religiosi dei conquistadores pur riuscendo a farvi confluire elementi propri. Ma è solo dal 2001 che il suo culto è uscito dall’ombra ed è divenuto pubblico, conoscendo una fortuna e una diffusione imprevedibili; una commerciante di Città del Messico ha esposto un giorno una statua della Santa a grandezza naturale davanti al proprio negozio e in molti hanno iniziato spontaneamente a lasciare offerte e rivolgerle preghiere, fino a creare un movimento che ha dato origine a diversi templi nel Paese.
La morte consolante
Gradisce ricevere rose e tequila sul suo altare ma non le piace essere esposta alla vista dei curiosi; in cambio della devozione ricevuta può esaudire le richieste che le vengono rivolte - denaro, amore, fortuna e salute perché la salvezza deve realizzarsi soprattutto in questo mondo.
Il fedele può adornarla con vesti e accessori secondo il proprio gusto e fantasia ma sempre in toni allegri e vivaci, come i custumi e gli ornamenti del Día de muertos il 2 novembre: la risposta alla paura della morte è non vederla come una tetra minaccia, ma una preziosa alleata perché nessuno come lei conosce ogni risvolto del quotidiano trascorrere della vita.
Un sincretismo
La venerazione dello scheletro velato è il prodotto originalissimo della fusione tra gli dèi aztechi del Mictlan (mondo dei morti), la venerazione dei santi nella Spagna barocca e la magia africana degli schiavi deportati e penetrata nelle radici del giovane continente.Le prime testimonianze provengono dai registri inquisitoriali del 1700; le raffigurazioni spaventose della Spietata Mietitrice erano usate dai missionari spagnoli come strumento di evangelizzazione delle culture indigene, le quali ben presto furono costrette ad acquisire la lingua e i simboli religiosi dei conquistadores pur riuscendo a farvi confluire elementi propri. Ma è solo dal 2001 che il suo culto è uscito dall’ombra ed è divenuto pubblico, conoscendo una fortuna e una diffusione imprevedibili; una commerciante di Città del Messico ha esposto un giorno una statua della Santa a grandezza naturale davanti al proprio negozio e in molti hanno iniziato spontaneamente a lasciare offerte e rivolgerle preghiere, fino a creare un movimento che ha dato origine a diversi templi nel Paese.
La morte consolante
Gradisce ricevere rose e tequila sul suo altare ma non le piace essere esposta alla vista dei curiosi; in cambio della devozione ricevuta può esaudire le richieste che le vengono rivolte - denaro, amore, fortuna e salute perché la salvezza deve realizzarsi soprattutto in questo mondo.
Il fedele può adornarla con vesti e accessori secondo il proprio gusto e fantasia ma sempre in toni allegri e vivaci, come i custumi e gli ornamenti del Día de muertos il 2 novembre: la risposta alla paura della morte è non vederla come una tetra minaccia, ma una preziosa alleata perché nessuno come lei conosce ogni risvolto del quotidiano trascorrere della vita.
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